Case study

Sextantio Albergo Diffuso: la rinascita di Santo Stefano di Sessanio

Un progetto turistico senza costruzione di nuove strutture

Santo Stefano di Sessanio, un borgo medievale tra le maestose montagne dell'Abruzzo, si erge come un esemplare di rigenerazione architettonica in un'Italia segnata dalla depopolazione dei villaggi. Attraverso progetti come Sextantio Albergo Diffuso, la rigenerazione architettonica diventa il baluardo contro l'abbandono dei borghi, innescando una sostenibile rinascita turistica.

Introduzione

Santo Stefano di Sessanio, un borgo medioevale immerso tra le maestose montagne dell'Abruzzo, rappresenta un'epica storia di rigenerazione architettonica. In un'Italia segnata dalla lenta ma progressiva depopolazione dei villaggi, progetti come il Sextantio Albergo Diffuso emergono come ispiratori esempi di come la rigenerazione possa preservare e rivitalizzare antichi borghi.

Dal boom economico agli abbandoni

Dagli anni '50/'60, molti villaggi italiani sono caduti vittime di una lenta emorragia demografica. La migrazione verso le città ha trasformato questi antichi insediamenti in migliaia di spettri urbani sparsi in tutta Italia. Inoltre, proprio le politiche orientate alla ridestinazione turistica hanno spesso compromesso l'armonia con il paesaggio circostante che rende questi borghi incantevoli. Con il 70% dei comuni italiani che conta meno di 5000 abitanti, è facile prevedere che molti villaggi saranno abbandonati nelle prossime decadi.

L'albergo diffuso

In un contesto di crisi globale, soprattutto nell'Abruzzo colpito dal terremoto del 2009, è emerso un nuovo modello di sviluppo basato su progetti culturali autonomi che ha portato notevoli risultati, come evidenziato dal caso di successo di Santo Stefano di Sessanio, dove le attività alberghiere sono cresciute da una a quindici.

Sextantio Albergo Diffuso è infatti un esempio avvincente di come la rigenerazione architettonica possa salvaguardare villaggi storici, scatenando onde di turismo sostenibile nei loro dintorni. L'identità originale del progetto permea ogni dettaglio, rispettando la cultura e le tradizioni degli antenati del borgo. Il formato "albergo diffuso" integra perfettamente la presenza dei visitatori nella vita autentica del villaggio, senza costruire nuove strutture.

Queste considerazioni conducono alla proposta di definire un patrimonio specifico, accompagnato da una progettualità e un modello di sviluppo ad hoc per luoghi che hanno avuto scarsa rilevanza nel passato recente. Questo modello, incentrato sulla tutela delle identità originali, richiede regole normative semplici ma efficaci. La disciplina del territorio, con particolare attenzione ai borghi storici montani soggetti ad abbandono, potrebbe beneficiare di misure rigorose, limitando la costruzione ex-novo in assenza di necessità urbanistiche specifiche.

Santo Stefano di Sessanio

Santo Stefano di Sessanio, con la sua posizione a oltre 1250 metri di altitudine nel Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, racconta la storia dell'incastellamento medievale. Questi borghi d'altura, circondati da mura fortificate, sono rimasti tra i principali elementi storico-topografici dell'immaginario del paesaggio italiano.

Conservare le tradizioni locali

La rigenerazione del borgo abbraccia la riproposizione delle tradizioni locali nei minimi dettagli, dai tessuti artigianali agli arredi fatti a mano con i colori naturali della montagna abruzzese. Il progetto, oltre a preservare l'integrità del borgo, ha introdotto procedure innovative attraverso accordi con enti territoriali. L'obiettivo è garantire che la ridestinazione turistica non implichi la perdita delle identità territoriali.

Vincoli per la conservazione

Il concetto di "patrimonio storico minore" fa riferimento a un'architettura nata dalla collettività con competenze artigianali, e modellata nel tempo sulla base delle esigenze di sussistenza delle comunità locali. Si differenzia dal patrimonio classico, che è invece caratterizzato da una progettualità unica.

La disciplina di recupero di questo tipo di patrimonio segue linee guida rigorose, tra cui la conservazione delle dimensioni e delle forme originali, l'uso esclusivo di materiale architettonico di recupero e la tutela delle destinazioni d'uso originarie. Inoltre, la conservazione delle tracce del vissuto, come gli intonaci segnati dal tempo, diventa fondamentale per preservare l'anima autentica di questi luoghi.

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Un Futuro di Sostenibilità

Progetti come Santo Stefano di Sessanio ci invitano a immaginare un futuro costruttivo per i patrimoni storici minori. Questa via prevede politiche di tutela del paesaggio, evitando l'abbandono totale o sostanziale senza costruzioni nuove. L'approccio conservativo, esteso agli interni e all'arredo, si impegna a riproporre gli elementi originari, mantenendo viva la tradizione agropastorale che ha plasmato questi borghi.

In conclusione, l'attenzione al dettaglio e il rispetto delle radici culturali fanno di Santo Stefano di Sessanio un'ode alla rigenerazione architettonica, aprendo una finestra sul passato e creando una via sostenibile per il futuro.

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